Plus

Opera di fantascienza concettuale, Plus racconta l'esperienza di un cervello umano, un tempo appartenente a un individuo con moglie e figlio, estratto dal corpo e mandato in orbita intorno alla Terra dentro una capsula. La finalità – parte di un progetto di energia solare - è di osservare la crescita dei vegetali all'interno della navicella e trasmettere informazioni lungo un Circuito di Concentrazione agli scienziati sulla Terra, la Voce Buona e la Voce Aspra. Dapprima il cervello annaspa alla ricerca di ricordi, parole, connessioni, nel tentativo di ritrovare la consapevolezza di quanto gli accade. Ma a poco a poco, sviluppa una coscienza separata dalla funzione programmata e incomincia a trattenere informazioni, a distinguere le motivazioni nascoste dietro i messaggi provenienti da Terra, a far crescere curiose appendici, un corpo di arti, nervi, forme per le quali non esistono nomi, forme che spontaneamente erompono dai suoi pensieri (e da nuove sensazioni), e infine a deliberare sul suo destino, a raffinare un proprio progetto con la straordinaria collaborazione del Sole e dell'universo... Lanciare un cervello in orbita nello spazio è come lanciare un romanzo nel lontano mondo dei lettori. Questa analogia, introdotta in Plus dalla domanda del cervello «Mi ricevi», circola in tutto il libro, legando arte e scienza, le loro reciproche richieste di conoscenza e rigore, forza e delicatezza, i loro necessari rischi e incerti ritorni. In Plus McElroy insiste a dire che la sua immaginazione artistica dev'essere pari all'immaginazione scientifica, le cui realizzazioni ci ricordano ogni giorno quanto limitati siano l'occhio nudo e l'orecchio attento, strumenti con cui uno scrittore tradizionale osserva e restituisce il mondo. Nel dramma e nel destino di Imp Plus il lettore avvertirà un'inquietante allegoria della condizione postmoderna.